Tra i cambiamenti nelle nostre routine quotidiane che abbiamo vissuto nel mese di marzo per far fronte all’emergenza Covid-19, lo smart working è sicuramente quello che ha coinvolto la quotidianità della maggior parte dei lavoratori. E’ una modalità lavorativa che sfrutta nuove e già esistenti tecnologie per facilitare il lavoro a distanza. Il lavoro “smart” permette di lavorare ognuno dalla propria abitazione, azzerando i tempi degli spostamenti casa-lavoro.

D’altra parte, ci troviamo a fare i conti con alcuni svantaggi legati a questa nuova condizione lavorativa: prima fra tutte, la sedentarietà, ma anche, l’illimitato accesso al cibo che abbiamo in casa. Il rischio di sedentarietà è legato al fatto che passiamo la giornata prevalentemente seduti, per ore, davanti al computer, probabilmente in una posizione non corretta. Ecco che il movimento è pressochè annullato e aumentano facilmente i dolori a cervicale e schiena. Dall’altro lato, si fanno largo la noia, la monotonia della situazione e l’aumentata voglia di sopperire a tutto questo con alimenti per noi gratificanti. Non andremo quindi alla ricerca di uno yogurt, ma magari di una merendina, soprattutto se non ci siamo programmati nè lo snack nè la spesa, per rendere il tutto più sano.

Combattiamo la fame nervosa

L’uomo dal punto di vista della fame non si comporta come l’animale: avete mai visto leoni sovrappeso o aquile obese? Le specie animali sono programmate per mangiare seguendo uno stimolo di fame fisiologica. E’ vero, nei millenni siamo diventati organismi biologicamente e neurologicamente più evoluti, tuttavia paghiamo l’influsso dei sentimenti sul nostro stato d’animo. E con l’aumentata accessibilità al cibo che viviamo da qualche secolo a questa parte, il genere umano è stato portato a rifugiarsi nel cibo, che ha sempre rappresentato una “valvola di sfogo” che molto spesso è accompagnata da senso di colpa. Tristezza, stress, ansia e noia vengono accompagnate da un venir meno di ragionevolezza, di conseguenza, non sarà impossibile passare da biscotto a pacchetto senza neanche rendersene conto. E’ una manifestazione del principio del “tutto o nulla”, meccanismo dannoso sia per l’umore, che per la salute. A livello biochimico, quello che avviene nel momento in cui siamo stressati, è un’aumentata produzione di cortisolo, il famoso ormone dello stress. E queste aumentate quantità di cortisolo, saranno accompagnate da una voglia “biochimica” di carboidrati, che sono in grado di andare a ridurne il picco. Teniamo anche presente, che il nostro cervello utilizza come carburante principale proprio i carboidrati, e di conseguenza li richiede. Insomma, nel nostro organismo, nulla avviene per caso. Di conseguenza, non hanno senso tutte quelle diete troppo proibitive,  che non andranno a fare altro che aumentare lo stress emotivo della persona, e la fame fisiologica, per cui l’organismo sarà portato a ricercare cibo che gli fornisca energia in più breve tempo possibile, perchè ne è in carenza: e i top ricercati nella lista, in questo caso, sono proprio tutti quegli alimenti fonti di zuccheri semplici (es. i dolci).

3 consigli utili per uno Smart Working salutare

  1. Mantieni un’idratazione ottimale: passando tanto tempo al pc e senza muoverci, potremmo dimenticarci di bere e non raggiungere l’obiettivo idrico giornaliero, che ricordiamo essere di 2 L di acqua al giorno per le donne e 2,5 L per gli uomini 1. Per fare ciò, potremmo programmarci delle pause ogni 45-60 minuti, che ci sarebbero utili sia per sgranchirci un pò, e sia per bere 1 bicchiere di acqua.
  2. Mantieni la tua routine regolare di pasti giornalieri: se siamo abituati, ad esempio, a consumare 4-5 pasti al giorno, andare ad eliminare completamente gli snack, favorirà lo sviluppo di fame nervosa. Con l’aiuto di un professionista, bisognerà andare ad individuare il momento più critico della giornata, ossia quello in cui più spesso si manifesta la vostra golosità, e sarà importante individuarne le cause e le motivazioni. E’ utile anche dedicare il giusto tempo al pasto, evitando distrazioni. Ed è giusto non privarsi completamente degli alimenti che ci piacciono, anche se stiamo affrontando un regime dimagrante: in questo caso, sarà meglio programmare anche lo sfizio, in modo tale che non diventi uno sgarro. Programmare anche la spesa permetterà sicuramente di ridurre le tentazioni.
  3. Non dimenticarsi delle proteine: perchè il pasto risulti bilanciato, deve comprendere la giusta proporzione di TUTTI i macronutrienti, che sono carboidrati, proteine e grassi. Nel momento in cui inseriamo una fonte di proteine magre ad ognuno dei nostri pasti, incontreremo il principio del piatto bilanciato e prolungheremo il nostro senso di sazietà.

Concludendo, dare importanza e programmare la propria alimentazione quotidiana permetterà di evitare di lasciarsi andare a comportamenti inconsueti in questa particolare situazione, che ci porteranno ad introdurre più cibo rispetto al solito. Consultatevi con professionisti ed esperti del settore per programmare la vostra nuova routine!

Bibliografia:

1.Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti (LARN).

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