Molti studi scientifici hanno indagato negli ultimi anni gli effetti sulla salute e sulla performance del deficit energetico cronico relativo allo sport (RED-S). Si tratta di una condizione osservata piuttosto frequentemente tra atleti di elite sia di sesso maschile che femminile, e che in passato era nota come TRIADE DELL’ATLETA (ma era maggiormente rivolta ad atlete donne).

E’ ormai ampiamente noto che, una bassa disponibilità energetica (EA), descritta come un inadeguato apporto energetico relativo alla spesa energetica investita per lo sport, si manifesta come una compromissione dei naturali processi fisiologici.
Le problematiche di salute associate ad una prolungata condizione di bassa disponibilità energetica includono:
• Disfunzioni del ciclo mestruale
• Calo della libido
• Disturbi gastrointestinali
• Disturbi cardiovascolari
• Compromissione della salute delle ossa
• Calo della performance
• Impatto sulla salute mentale dell’atleta
• Compromissione dello sviluppo e della crescita
• Disturbi metabolici
• Disturbi immunologici

La bassa disponibilità energetica viene identificata quando l’apporto energetico è pari o inferiore a 30 kcal/kg massa magra al giorno, valore che si calcola sottraendo il dispendio energetico della disciplina al consumo energetico giornaliero, diviso per la massa marga.

Una importante review, pubblicata sulla rivista Nutrients nel 2020, ha investigato l’incidenza di una bassa EA in diversi sport, con questi risultati:
– L’incidenza si aggira tra il 22 e il 58% degli atleti
– La bassa EA colpisce sia atleti di sesso maschile che femminile
– L’incidenza è maggiore tra gli sport di endurance

Sebbene non sia semplice identificare dei metodi per la determinazione della condizione di bassa disponibilità energetica (EA), i ricercatori hanno utilizzato questionari e marcatori ormonali. Ricerche degli ultimi 6 anni hanno anche constatato che una bassa EA può essere più facilmente e accuratamente identificata attraverso l’uso di markers quali la soppressione del metabolismo basale (RMR = resting metabolic rate).

Come fare prevenzione? All’interno dello staff dell’atleta ci sono diverse figure professionali ed ognuna ha il proprio compito. E’ importante che sia fatta un’informazione adeguata sulle definizioni di RED-s e bassa EA, oltre al fatto che venga data la giusta importanza alla prestazione atletica e che il peso dell’atleta torni ad avere un valore commisurato all’ottimizzazione della prestazione e non alla performance o al risultato in sè. Infine, è molto importante formare gli atleti, a partire dall’età giovanile, ad avere un rapporto sano col cibo, evitando giudizi su alimenti proibiti/ammessi o clichè relativi al cibo come premio/punizione.

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